Il valore aggiunto del Cloud nel settore sanitario: il caso CNAO

Il comparto sanitario italiano è un settore di grande valore, con centri di importanza di rilievo nel campo della ricerca medica e delle cure innovative sparsi per il territorio. Tra le eccellenze assolute di questo settore c’è senza dubbio il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia che fornisce terapie oncologiche all’avanguardia.

Rekordata ha supportato Fondazione CNAO nel passaggio al Cloud per la gestione del comparto mail e collaboration.

Scopriamo i benefici e vantaggi di questa novità in casa CNAO con Marco Russo, responsabile IT della Fondazione.

Cos’è il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica?

Il CNAO ha sede a Pavia ed è una struttura innovativa e tecnologicamente avanzata istituita dal Ministero della Salute che ha lo scopo di curare i pazienti affetti da tumori radioresistenti solidi mediante l’uso di protoni e ioni carbonio, particelle denominate adroni (da cui adroterapia).

CNAO è uno dei pochi centri al mondo dove, con un’unica macchina – denominata sincrotrone – vengono accelerate sia le particelle di ioni carbonio che di protoni destinate a uso terapeutico, ed è l’unico centro in Italia per la terapia con ioni carbonio.

Come sfruttate e come vi è utile la tecnologia nel vostro lavoro quotidiano?

Prima che Rekordata ci seguisse in questo progetto, l’IT di CNAO aveva una politica di gestione completamente on premises. La posta era gestita tramite nostri server con MS Exchange, il centralino era interno, avevamo un file server di tipo classico e, in generale, l’alfabetizzazione informatica del personale era alquanto lacunosa. 

Abbiamo personale di vario tipo e livello. Passiamo da tecnici non specializzati, a operatori, manutentori di impianti civili, amministrativi, fino ad arrivare a personale clinico (infermieri, tecnici di radioterapia, medici, psicologi, fisici medici e bioingegneri). Abbiamo anche ingegneri di varie branche, così come professori universitari, risk manager, auditor ecc. 

Il personale prettamente IT è composto da quattro persone. Io sono il responsabile e mi occupo, oltre alla gestione dei database e del reparto, anche dell’innovazione tecnologica di CNAO e della regolamentazione e improvement di tutti i sistemi software dei vari reparti, a eccezione di quelli specifici afferenti alla macchina acceleratrice. 

Gestisco due tecnici sistemisti senior e uno junior. In pratica, ci occupiamo di tutto: sia software che hardware, a partire dalle stampanti, terminando, appunto, con Google. Abbiamo sempre preferito avere tutto in casa – fino al 2020, anno in cui abbiamo valutato la possibilità di aprirci al mondo del Cloud, viste le sempre crescenti necessità e il grado di sicurezza raggiunto da strutture come Google stessa.

Il processo di Digital Transformation di CNAO

Siete quindi passati da una gestione interamente onprem a una gestione di posta e collaboration in Cloud per tutto il vostro staff: come vi siete trovati con questo cambiamento?

Visti i presupposti si potrebbe pensare a CNAO come a un polo iper tecnologico che sfrutta al meglio ciò che i sistemi informatici possono offrire. La realtà è ben diversa, perché potremmo dire che viaggiamo a due velocità molto dissimili tra loro.

Siamo anche un centro di ricerca sia in campo clinico che tecnologico specifico rispetto alla macchina che abbiamo costruito. Questo significa che nel campo denominato di alta tecnologia abbiamo persone che quotidianamente studiano sia evoluzioni dell’acceleratore per la miglior cura del paziente, sia progetti innovativi, non necessariamente legati al campo clinico. Il livello tecnologico qui è sicuramente elevato e, da tre anni a questa parte, i sistemi che abbiamo messo a disposizione tramite Google hanno aiutato nella quotidianità delle attività e dello scambio di informazioni tra colleghi e reparti.

Ben diversa è la situazione del resto dell’azienda; l’area clinica, così come i reparti trasversali – come amministrazione, risorse umane, ecc. – hanno skill informatiche/tecnologiche basilari, e la cultura di un lavoro in ottica di collaboration con una piattaforma come Google era un qualcosa di totalmente sconosciuto.

Quello che abbiamo cercato di fare è stato un approccio a più livelli.

Abbiamo prima di tutto creato una knowledge di base in modo da avere una condizione necessaria e sufficiente per l’utilizzo dei tool più semplici, poi abbiamo organizzato training su tool più specifici, in cui, comunque, venivano sempre spiegati – a titolo di refresh – i concetti base.

A ogni spiegazione, però, cementavamo i concetti sempre più in profondità.

Il passo successivo è stato quello di proporre delle soluzioni a problemi atavici che hanno sempre portato a una certa farraginosità nella gestione di alcune attività quotidiane. Quello a cui abbiamo sempre puntato è stato far capire il concetto di lavorare con una piattaforma di collaboration.

Storicamente, quello che abbiamo fatto è stato erogare corsi generici cominciando dalla posta (e da Groups) e da Meet, con accenni a Drive. In contemporanea, abbiamo puntato molto sui calendari, più che altro per creare processi di gestione che fino a quel momento non erano gestiti. Come da nostro progetto iniziale, quindi, abbiamo spiegato le funzionalità dei calendari sia in ottica personale che di team, ma soprattutto abbiamo creato finalmente un processo funzionante e snello per la prenotazione delle sale riunioni e, in generale, per l’organizzazione dei meeting.

Oggi in CNAO è impensabile organizzare una riunione senza un invito a calendario, un Meet di riferimento e eventualmente una sala.

Quale valore aggiunto ha la gestione in Cloud?

Capisci quando un’implementazione è positiva nel momento in cui le persone non si rendono conto di aver cambiato le proprie abitudini o le proprie azioni utilizzando tecniche, tool e processi e, di fatto, dimenticandosi la condizione precedente. Questo è il classico caso in cui tutto ciò è avvenuto. Io prenoto spesso le sale per i meeting per chi è in sede e devo dire che non capita più di entrare nella stanza e scoprire che altri la stanno usando senza averla prenotata.

Discorso simile riguardo all’esternalizzazione del servizio di posta. La posta gestita interamente con Exchange ci dava sempre più problemi perché negli anni abbiamo dovuto affrontare problematiche legate agli aggiornamenti e evoluzioni di sistemi collegati ad Exchange stesso, primo tra tutti Active Directory. Le caselle di posta di alcuni utenti, poi, stavano diventando pericolosamente voluminose. Con l’esternalizzazione in Cloud, utilizzando Gmail, abbiamo risolto tutte queste problematiche, dando un miglior servizio agli utenti. L’utilizzo della posta in maniera più consapevole, allegando link di file su Drive, piuttosto che utilizzare attachment del file reale, ha anche permesso un controllo maggiore sulle dimensioni delle caselle di posta.

Per i nostalgici di Outlook stiamo tuttora utilizzando un tool di sincronizzazione che gli permetta di usarlo come interfaccia sul proprio pc, ma in realtà al momento avremo meno di una decina di client Outlook. Tutto il resto dello staff utilizza Gmail su Chrome.

Adesso che tutti hanno la possibilità di utilizzare l’app Gmail sul proprio smartphone, è inutile negare che si è raggiunto un grado di comodità d’uso davvero notevole. CNAO, a parte per determinate figure, non fornisce smartphone aziendali, quindi l’utilizzo dell’App di Gmail è del tutto volontario. Abbiamo organizzato dei training specifici sulla posta e in quelle occasioni abbiamo spiegato tutte le implicazioni nell’avere l’account aziendale sul proprio telefono, non ultimo il consumo di traffico internet della propria SIM. Il concetto che abbiamo sempre divulgato e mantenuto è che lo strumento ufficiale è il laptop o pc che viene dato in dotazione, mentre l’app su dispositivi mobili è una scelta del tutto individuale. Il personale, però, in larghissima percentuale ha scelto di installare la posta anche sul telefono.

Probabilmente questa estrema chiarezza nello stabilire quali siano le modalità ufficiali di utilizzo piuttosto che le scelte personali, ha portato le persone a essere più fiduciose nel prediligere la comodità nell’avere sempre la posta disponibile, rispetto alla possibile invasività nell’essere praticamente sempre online.

Abbiamo alzato l’asticella introducendo la chat di Google, rendendola uno strumento ufficiale di CNAO. Di fatto, l’uso della chat in uno stesso sistema, o App, ha reso molto più snella la comunicazione tra le persone evitando quei fastidiosi scambi di email come fosse una conversazione. Molte figure, tra l’altro, si spostano molto all’interno dello stabile, per cui l’uso della chat è diventato oltremodo utile, rapido e apprezzato.

Per quanto ci riguarda, quindi, sono tantissimi i passi avanti fatti e le implementazioni positive al lavoro quotidiano, come singoli e come Fondazione.

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